Nel 1979 Damiano Damiani gira "Un uomo in Ginocchio" con Giuliano

Gemma, Eleonora Giorgi, Luciano Catenacci che non fa il tirapiedi di un delinquente per una volta e un bravissimo Tano Cimarosa.

Se volete scoprire qualche cosa in più di questo regista potete, tra le altre cose, leggere le due recensioni che ho fino ad adesso salvato sul server:

=> Confessione di un Commissario di Polizia al Procuratore della Repubblica | Girolimoni il Mostro di Roma

Questa invece non è una recensione (ma il film è bellissimo), però la pellicola stimola delle interessanti riflessioni. E dato che la vicenda è ambientata e girata in una nuova fase di espansione urbana successiva a quella, pure speculativa, nota come: "Il Sacco di Palermo";

=> https://it.wikipedia.org/wiki/Sacco_di_Palermo

ho pensato che la semplice giustapposizione delle immagini prese da alcune scene girate in esterno e foto della città contemporanea potessero, quasi da sole, raccontare cosa sarebbe successo alla città dopo decenni da quando il maestro Damiani raccontava di un uomo che -al contrario del titolo- si ribella al proprio destino di schiavitù. Ciascuno di noi (magari durante una passaggiata per questi bei luoghi) è libero di giudicare se la città abbia fatto altrettanto.

Piazza Indipendenza: meta obbligata per i visitatori che possono inebriarsi dei gas di scarico delle auto fin dal 1979:

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Questa scena è girata in fondo a Via Mongitore dello storico quartiere dell'Albergheria, dall'angolazione dell'inquadratura è difficile riconoscerla giacché le baracche non ci sono più (al loro posto c'è un parcheggio), solo la chiesa di S. Giuseppe Cafasso in fondo alla via e i ricordi personali della piccola baraccopoli ne hanno permesso l'identificazione.

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Qui siamo all'estremità opposta di Via Mongitore; nel film è abilmente viene nascosto ma l'inferriata, alla destra nell'immagine, è quella dell'ingresso dell'"Ospedale Giovanni Di Cristina", meglio noto come "Ospedale dei Bambini" (se chiedete del primo -sperando che non ne abbiate mai bisogno- è difficile che qualcuno vi dia indicazioni. Per lo stesso motivo non chiedete di Piazza Verdi: nessuno saprà darvi indicazioni se non la chiamate come "Piazza Massimo").

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Questa è la strada detta "del Papireto"¹ (dal nome del fiume, da tempo interrato) che affianca la cattedrale della città, oggi è una strada chiusa al traffico e come succede in questi luoghi, ciascuna fotografia incorporerà inevitabilmente una certa quantità di turisti.

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Proseguendo si arriva al ponte dove il protagonista gestisce il piccolo bar (che purtroppo non esiste piu' da almeno un paio di decenni).

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Qui la famosa Piazza San Francesco (ora comprensiva di tavoli di ristorante) su cui si affaccia l'omonima Chiesa. Se vi chiedete cosa ci sia al posto dei negozi ai lati della focacceria, la risposta è semplice: si sono trasformati in bar e ristoranti. Potrete assumere che questa frase sia vera per tutte le attività commerciali presenti nel "salotto della città".

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Ed ecco la vucciria, non sono riuscito a ritrovare il luogo ritratto nel fotogramma per via della trasformazione dei luoghi:

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Questa strada, Via Duca della Verdura, è rimasta tal quale anche adesso; persino quella che era una banca non ha cambiato nulla a parte la gestione e l'insegna:

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Quasi tutte le scene girate in esterno sono state riprese nel centro storico della città ma ce ne sono un paio girate in periferia, una è questa. Sarebbe stato impossibile identificare il luogo ritratto se non fosse successo che la macchina da presa inquadri per un attimo il cartello col nome della via; si tratta di Via Alcide de Gasperi (quasi beato, prossimamente forse, Via S. De Gasperi?), zona considerata di pregio tanto da essere ricercata come residenza da stimati professionisti cittadini, eccola come appariva nel 1979:

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ed ecco come appare oggi:

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Purtroppo la foto scattata è ingannevole perché non si tratta dello stesso punto in cui era posizionata la macchina da presa nel film. Il punto è che probabilmente per trovare il luogo esatto sarebbe stato necessario posizionarsi da qualche parte in mezzo a questo viale che dal 1990 (anno del completamento) porta dritto allo stadio di calcio (ritratto in fondo):

=> ../img/uomo-in-ginocchio/via-de-gasperi-2.jpg

Noterete, ai lati, lo splendore architettonico e la composizione armonica dei palazzi in cemento armato, che hanno evidentemente colpito la raffinata sensibilità della media borghesia cittadina.

Ciao!

C.

¹ che l'oracolo (internet) mi dice chiamarsi: "Via Bonello" e se lo dice lui sarà vero

#cinema #palermo #fotogramma

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