Ci sono due strade per il cambiamento
Una ci porta verso il cambiamento, ma con la saggezza che ci mantiene sui binari, non ci fa strafare, ci mantiene attaccati allo stato originale, per non farci stare male. Si cambia, ma un po', senza esagerare.
L'altra ci fa seguire il cambiamento fino in fondo, crede nel cambiamento, l'ideale immaginato, e fa cambiare anche oltre. Non ha paura di stravolgerci, far subire al sé anche un trauma, pur di non tradire il cambiamento.
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Ci dovrebbe essere un'altra via per il cambiamento. Una che ci porta a cambiare, fare il salto oltre l'ostacolo, ma recuperare il sé, senza traumatizzarlo, facendo accettare e assorbire il cambiamento. E che ci permetta di non fermarci e continuare a cambiare dove il cambiamento ci porta.
Ma non è possibile, non ne siamo capaci. Il cambiamento è di per sé un evento traumatico, che ci fa perdere, e il rischio di non ritrovarsi c'è sempre .
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Come possiamo cambiare restando integri?
Come possiamo cambiare senza perdere pezzi di noi, permettendoci di guardarci in faccia senza essere scossi? Come possiamo cambiare veramente, seguendo il cambiamento necessario, fino in fondo, senza strappi ma integrandoci sempre e al contempo guardare anche avanti?
Il nostro io futuro sarà comunque stravolto, il nostro io bambino, immaturo e innocente, perso
Per questo il cambiamento non può essere davvero un processo guidato, mai
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L'idea, per come ne ho parlato, è che esista un vero sé, che è il sé precedente, e il sé cambiato sia un sé stravolto, ancora instabile
Non è proprio così: sé vero non vuole essere una discriminante di qualità, anche il sé precedente può essere frutto di stravolgimenti, solo consolidati, ormai accettati e in cui ha preso posto l'abitudine. E il sé futuro può essere un sé più vero, corretto. Ma insomma, non è detto. E non esiste, forse, un sé totalmente vero, sono tutti adattamenti
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E voi dove siete?
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Quando siamo bambini (lo posso solo immaginare, ora) cambiamo sempre, ma è una crescita, dobbiamo ancora diventare noi stessi, ed è forse meno traumatico
Quando siamo adolescenti, dobbiamo per forza continuare a cambiare, ma siamo già un noi stessi, qui è più traumatico. Ma nel dramma siamo comunque più predisposti, rigeneriamo sempre
Da adulti, è molto più difficile
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Accettare davvero di cambiare è molto difficile
Vuol dire accettare di essere traumatizzati, perché se vuoi cambiare davvero devi buttare all'aria quel che eri
Vuol dire accettare di tradire, prima di tutto te stesso, ma non solo
Quindi il tradimento entra a far parte di te
Devi riconoscere una strada diversa come sicuramente migliore di quella che stai percorrendo, più giusta, e di quella strada non sai ancora niente
Eppure il cambiamento è vita, e deve far parte della nostra natura
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@filobus il cambiamento è vita. Tutti noi cambiamo continuamente, la cellule muoiono e rinascono, le nostre esperienze ci cambiano. Cambiamo e sembriamo non accorgerci, ma nessuno resta uguale se è vivente. Il cambiamento traumatico esiste ma è solo una parte del tutto.
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@Lyra e sì, e tu come lo affronti?
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@filobus il cambiamento traumatico? O il cambiamento in generale?
Il cambiamento in parte mi accade e basta, semplicemente vivendo, se mi soffermo a pensare al passato mi accorgo che sono diversa, sono cambiata.
In parte invece il mutamento lo cerco, stimolando la curiosità, scoprendo e imparando cose nuove ed in questo caso è un cambiamento attivo.
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@filobus Il cambiamento traumatico, è una cosa che ti fa sentire fragile, ma non ho potuto contrastarlo e mi ha fatta soffrire, tuttavia ho trovato il modo di andare avanti. A volte avrei preferito non affrontare certi ostacoli ma sono ancora qua, cambiata ma integra.
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@Lyra bene, questo è importante
Una volta che cadono le certezze tutto cambia di prospettiva, ed è bene arrivarci preparati, ma soprattutto con molta serenità verso di sé e chi si ha avuto vicino
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