[Warning. Sconsigliato a lettori sensibili.]
Nel terzo libro del "De Rerum Natura" Lucrezio, per spiegare il rapporto tra animo e anima, si compiace di qualche immagine pulp.
Più di quella dell’anima, è la forza
dell’animo che tiene stretti i vincoli
della vita e che sulla vita domina.
Senza la mente e l’animo nessuna
parte dell’anima è in grado, sia pure
per un brevissimo lasso di tempo,
400 di restare nel corpo ma li segue
ed accompagna subito, svanisce
nell’aria e lascia al freddo della morte
le membra gelide. Invece colui
in cui permangono la mente e l’animo
rimane in vita. Un tronco lacerato,
cui siano state tagliate le membra
e l’anima strappata tutt’intorno
405 e ormai lontana dal corpo, rimane
in vita tuttavia e respira i soffi
vivificanti del cielo. Privato
se non del tutto, di una grande parte
dell’anima indugia nella vita
e le resta attaccato, come quando
è lacerato l’occhio ma rimane
intatta la pupilla e non ha danno
410 la facoltà della vista, purché
non si distrugga interamente il globo
oculare incidendo la pupilla
e lasciandola sola; questo infatti
distruggerebbe sia l’uno che l’altra.
Trad. mia. Trovi i primi due libri della mia traduzione del "De Rerum Natura" qui: https://antonio-vigilante.github.io/lucrezio/
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