La strategia di Musk segue un modello: rilancia notizie dubbie o manipolate, le amplifica con la sua piattaforma e radicalizza il discorso. Lo ha fatto anche con il caso di Tommy Robinson, attivista di estrema destra che ha definito "martire della libertà di parola"
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Un esempio di disinformazione promossa da Musk è l’idea che gli abusi siano quasi esclusivamente opera di musulmani. I dati ufficiali smentiscono: l’83% dei colpevoli è di origine inglese. Ma il danno al dibattito pubblico è enorme
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Musk ha accusato Starmer, ex capo del Crown Prosecution Service, di non aver fatto abbastanza contro gli abusi. In realtà, i dati mostrano un record di processi per violenza sui minori. Le sue affermazioni ignorano i rapporti ufficiali e alimentano teorie infondate
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Le "grooming gangs" sono gruppi che hanno abusato di migliaia di ragazze in Inghilterra tra il 1997 e il 2013. Il caso ha sconvolto il paese, ma Elon Musk l'ha rilanciato di recente attraverso false narrazioni, collegandolo a un presunto lassismo del governo Starmer
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Di cosa si parla nel Regno Unito? Secondo il Guardian, sempre più spesso di ciò che vuole Elon Musk. Il proprietario di X sta usando la sua piattaforma per amplificare temi estremisti e radicalizzare il dibattito pubblico, come nel caso delle "grooming gangs"
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🧵 Elon Musk e il caso delle grooming gangs: tra disinformazione e sfruttamento mediatico degli abusi sessuali https://www.valigiablu.it/elon-musk-grooming-gangs-regno-unito/ via @valigiablu
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Trump porta la questione israelo-palestinese su un terreno ancora più pericoloso: un progetto veterocoloniale che ridisegna gli equilibri del Medio Oriente. Se gli USA si assumono la gestione di Gaza, Israele diventa sempre più visto come un “ultimo stato coloniale d’insediamento”
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Le affermazioni di Trump implicano la deportazione dei palestinesi e una ricostruzione su basi americane. Questa idea riprende un piano già ventilato dalla destra israeliana: svuotare Gaza e la Cisgiordania, completando la pulizia etnica iniziata con la Nakba del 1948
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Le piccole retromarce di poche ore dopo tolgono poco al quadro di fondo, che dice molto di quello che il presidente statunitense pensa di Gaza, e del coinvolgimento degli USA
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Chissà se il presidente statunitense Donald J. Trump se ne è reso conto. Il suo è stato davvero l’ennesimo gesto all’interno del ‘caos programmato’ di queste prime due settimane di seconda presidenza trumpiana? Oppure ha compreso il peso specifico delle sue parole, di tutte le sue parole pubbliche?
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“Gli Stati Uniti prenderanno il controllo della Striscia di Gaza, e ci lavoreremo su. La possederemo”, ha detto il presidente USA, usando un verbo che dà il senso della proprietà, e che sorprende molto, anche sul lato israeliano
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Il piano di Trump per Gaza si chiama pulizia etnica | @invisiblearabs https://www.valigiablu.it/piano-trump-gaza-deportazione/ via @valigiablu
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"La prima reazione (alle 4.40 di notte ora di Ryadh) da parte saudita, attraverso un comunicato ufficiale del ministero degli esteri: nessun rapporto con Israele prima dell'istituzione dello Stato di Palestina sui confini del 1967 con Gerusalemme est come sua capitale."
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"Il 1945 è lontano, lontano molto più di quanto lo sia Marte. Magari non sarà meglio, questo che è diventato in tutto e per tutto un mondo di merda [cit.], ma di certo è anni luce diverso dal 1945. Non comprendere questo, vuol dire condurre tutti verso un cataclisma i cui contorni non possiamo nemmeno immaginare."
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"È anche un'idea vecchia, così terribilmente vecchia che pensa che il mondo sia ancora quello in cui, colonialismi ancora vigorosi, si potevano spostare centinaia di migliaia di persone, anche in Europa, perché lo si era deciso a tavolino."
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"Non è solo un'idea nata in un contesto, come quello del potere Trump-Musk, in cui il legame con i dati di realtà è saltato a favore di un senso della forza e della forza dei soldi spacciato per una ipermodernità cinica ed efficiente che ragiona in fretta. Una ipermodernità presunta che non ha bisogno di democrazia e la trova, anzi, d'intralcio."
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"Nessuna idea che i due milioni di palestinesi, oltre a essere vivi e sopravvissuti, siano in sé stessi (fuori dalle fazioni palestinesi) un vero e proprio soggetto politico, proprio per il 'banale' fatto di esistere."
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"Persone come fossero dei pacchi. Due milioni di oggetti spostati su una scacchiera: così sono trattati i palestinesi. Così, lontano da Gaza, si programma e s'organizza, come se non vi fossero un'etica, delle precise responsabilità (anche giudiziarie), e degli atti da compiere"
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🧵 "Trump insiste ancora una volta che i palestinesi se ne devono andare da Gaza. Non hanno alternative se non quella di lasciare Gaza e possono risistemarsi, spostarsi, trasferirsi in Giordania e in Egitto.
Deportazione. Si chiama deportazione e, dall'altra prospettiva - quella israeliana - è la realizzazione della pulizia etnica di cui ha scritto Ilan Pappè già tanti anni fa, riferendosi a quella del 1948. Come fossero dei pacchi." – @invisiblearabs
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La posizione del governo italiano sarà centrale. Giorgia Meloni ha rapporti con entrambi i fronti, sia con Trump sia con Von Der Leyen, e potrebbe giocare un ruolo di mediazione, ma ciò potrebbe indebolire la risposta europea.
La vera domanda è se l’UE sarà in grado di superare le divisioni interne e rispondere con una strategia unitaria alla sfida lanciata da Trump
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