=> Dodo' nella sua versione moderna. Identico a trent'anni fa, a dire il vero.
La scorsa domenica, un meteo particolarmente inclemente ci ha costretti in casa. Abbiamo alternato, quindi, giochi in famiglia, "attivita' alternative" (dicasi, relax) e qualche programma TV. Avendo io una figlia di due anni, si puo' ben capire che "programma TV", diviene quasi sinonimo di "programma per bambini".
In uno dei "momenti TV", il televisore era sintonizzato su RAI Yoyo' e mentre ci stavamo rilassando sul divano, ho sentito la familiare sigla de "l'albero azzurro", con mia figlia che saltava sul divano, ridendo come una pazza per l'eccitazione. Si', lei adora Dodo' ed adora il programma in generale. Ne adora il format semplice, ne adora le canzoni e adora il fatto che sia colorato, con dei pupazzi mossi da persone con vocine buffe.
Ho verificato: RAI trasmette "l'albero azzurro", sostanzialmente inalterato, da ben 34 anni e anch'io sono cresciuto, guardando il buon Dodo'. Immediatamente, pero', ho iniziato a pormi delle domande, riguardo il fatto che, al giorno d'oggi, praticamente nessuna rete commerciale fa quello che riesce a fare RAI con un canale come Yoyo'. Non sono riuscito, dopo ricerche, a trovare una sola TV commerciale, gratuita, che trasmettesse programmi simili a quelli di RAI Yoyo', dedicati ai piu' piccoli. Nessun altro canale trasmette programmi semplici, leggeri, colorati, simpatici e senza enormi pretese come "l'albero azzurro". Solo RAI lo fa.
Le domande nella mia testa si sono poi susseguite: le TV commerciali hanno mai avuto offerte simili? Se in passato ci sono state, che fine hanno fatto e perche'? Puo' davvero essere che solo una TV pubblica sia in grado di continuare a trasmettere programmi apparentemente senza pretese come "l'albero azzurro"? Da cosa dipende? Quali sarebbero i limiti ai quali dovrebbe sottostare, alla fine?
Provo ad andare con ordine.
Guardando lo stato delle TV odierne e con cosa devono competere, non esiste, al giorno d'oggi, una TV privata che possa permettersi di sperimentare, o di trasmettere continuativamente programmi considerabili come "loss leader". Tanto per fare un esempio, prendiamo la classica rete mediaset: che fine ha fatto il classico "Bim, Bum, Bam"? Ricordo, da bimbo, che oltre ai vari programmi per bambini RAI, anche Bim, Bum, Bam era fra i miei programmi preferiti. il livello di pubblicita' al tempo, per quanto ricordi, era ancora "vivibile". Bim, Bum, Bam faceva del buon intrattenimento per bambini tuttavia, sono convinto che mediaset, nella forma di Italia uno, non abbia mai davvero avuto un grandissimo ritorno di investimento, su quello specifico programma.
Infatti Bim, Bum, Bam non e' piu'.
Altre reti avevano le proprie offerte per bambini, ma sono andate scemando nel tempo ed i motivi principali sono quattro:
Negli anni '80, '90, come anche i primi '00, la TV era in competizione, sostanzialmente solo con se stessa. La radio era quasi sparita dalle case ed i vari servizi internet, non hanno preso piede fino a oltre la meta' dei primi anni 2000. Le televisioni, commerciali e non, avevano ottimi margini operativi, gli slot pubblicitari costavano una fortuna e potevano permettersi di vivere tranquillamente con molta meno pubblicita' rispetto al giorno d'oggi. Questo significava, in sostanza, l'avere il mercato dell'intrattenimento casalingo tutto per se', dando alle varie televisioni, ampio margine di manovra per investire, sperimentare e perche' no, innovare i propri spettacoli e format. TV pubbliche e TV commerciali giocavano, in pratica, sullo stesso piano. RAI e mediaset, se vogliamo parlare di esempi italiani, potevano lottare, testa a testa, per TUTTO il mercato dell'intrattenimento domestico con le loro offerte. Pazienza se un nuovo programma faceva flop, c'erano enormi margini per ricominciare e tentare di nuovo.
Con l'arrivo di Youtube & Co., tutto cambio'.
Il classico "palinsesto" non bastava piu'. Perche' avrei dovuto aspettare un determinato programma sulla TV, quando Youtube mi ha dato accesso a una quantita' immensa di contenuti, gratis, da poter guardare dove voglio, come voglio e soprattutto, quando voglio? Perche' dovrei aspettare la TV commerciale, dove un film di due ore ne dura in totale quattro, a causa di pause pubblicitarie ogni dieci minuti? Posso banalmente pagare Netflix un mese, o Disney+, o un qualsiasi altro servizio di streming, guardare quello che mi interessa e disdire l'abbonamento quando non mi interessa piu'. Niente, pubblicita', fruibilita' dei contenuti immediata in alta qualita'. Quale motivo avrei per, di nuovo, essere interrotto da pubblicita' ogni dove per poter guardare un film in una data e ora stabilita' dall'operatore della TV commerciale? E' chiaro che il mondo della televisione stava perdendo terreno a vista d'occhio.
Margini in calo, gli azionisti sempre piu' squali e concorrenza dal mondo di internet spietata hanno spinto le TV commerciali ad aberrare praticamente qualsiasi forma di rischio, al grido inoltre di "piu' raccolta pubblicitaria!". Il risultato finale e' la noia da un lato e la vogla di bruciare tutto dall'altro per le centinana di interruzioni ai quali si viene sottoposti, mentre si tenta di guardare un programma in prima serata. Paradossalmente, la gente preferisce pagare venti euro al mese per un servizio di streaming (anche piu' di uno), pur di non essere interrotta da un ciclo pubblicitario ogni dieci minuti.
E' qui che, mia modesta opinione, una TV pubblica puo' davvero brillare.
Canali come RAI Yoyo', sono davvero dei "loss leader". Trasmettono programmi semplici, senza enormi pretese e se si guardano i titoli di coda di molte serie animate, si tratta di persone emergenti finanziate dallo stato e dalle regioni in compartecipazione con RAI stessa. Una TV commerciale non si potrebbe mai permettere di trasmettere, per anni, un programma come "I piccoli cuccioli". Che programma e' mai "I piccoli cuccioli?"
E' un altro programma semplice e colorato, che mia figlia adora, insieme a "l'albero azzurro".
Una TV pubblica puo' davvero competere e distruggere i servizi di streaming per i seguenti motivi:
Una TV pubblica, nelle condizioni descritte sopra, ha:
Se guardiamo in casa RAI, che sarebbe anche il soggetto di questo post, questa tendenza si nota, soprattutto, con i canali meno politicizzati, o "minor". Per questo motivo RAI Yoyo' puo' trasmettere "l'albero azzurro" per 34 anni, mantenendolo sostanzialmente invariato nel tempo mentre, dall'altra parte, mediaset ha cessato di trasmettere "Bim, Bum, Bam".
RAI puo' permettersi di sperimentare con programmi come Quark prima e SuperQuark poi, su timelines nell'ordine delle decine di anni, oppure ancora "Hello Yoyo", dove i bimbi possono venir esposti alla lingua inglese grazie ad una semplice e brava conduttrice e cartoni tradotti apposta per lo scopo. Il tutto, senza pubblicita' di sorta.
Una TV commerciale, anche se avesse un palinsesto competivivo per una determinata fascia di eta', avra' poi la propria offerta talmente frammentata dalla necessita' di raccolta pubblicitaria da risultare inguardabile, a causa delle interruzioni. Non credo ci sia da sorprendersi se, ormai, le TV commerciali sono state sostituite dai servizi di streaming a pagamento, nelle case di sempre piu' persone. Un servizio di streming ti fa essere in controllo e come detto in precedenza, ti permette di fruire dei suoi contenuti dove vuoi, come vuoi e quando vuoi. Anche qui, RAI sta facendo progressi importanti: RAI play funziona e vi da accesso, gratuitamente, a tutta l'offerta RAI senza pubblicita' aggiuntiva.
=> Spazio 1999 e' una signora serie.
Qui vi e' un altro vantaggio: una TV come RAI puo' offrirvi tonnellate di contenuti originali e come RAI, molte altre realta' pubbliche hanno la possibilita' di fare bene, mentre Netflix, per dire, fatica molto a tenere il passo, da questo punto di vista. RAI puo' permettersi di investire, spendere e rischiare, Netflix cancella produzioni in corso dopo due stagioni se anche solo una si rileva "non all'altezza delle aspettative".
Insomma, a mio modo di vedere, il futuro potrebbe essere roseo, per le varie TV pubbliche, basterebbe far si che i politici se ne stiano a scannasi per un paio di canali, lasciando in pace i canali minori che davvero fanno la differenza. Lasciate in pace anche il servizio di streaming che RAI gia' ha e secondo me, potrebbe avere un futuro roseo, se comparato alle TV commerciali che, in sostanza, stanno morendo. L'unica alternativa che queste ultime hanno, e' trasformarsi totalmente in servizi di streaming loro stesse, per sperare di non essere schiacciate dalla concorrenza sia della TV pubblica, che di altri servizi di streaming meglio organizzati e piu' agili.
Piu' alberi azzurri per tutti, grazie. I bimbi ne hanno davvero bisogno, secondo me.
text/gemini
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